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Domenico Menini Tenore Lirico

la sua storia...

Nasce a Belluno. Il padre è un cantante in una compagnia amatoriale di teatro del suo paese e fin da piccolissimo Domenico partecipa agli spettacoli del papà con piccole comparsate, balli e canti. La passione per la musica lo accompagna e lo indirizza  fin da piccolo, portandolo ad ascoltare diversi generi musicali e ad esplorare vari strumenti tra cui la tromba nella banda comunale, le percussioni e la chitarra. Ed è proprio con la chitarra che approda da adolescente agli studi musicali classici presso la sede di Belluno del conservatorio di Castelfranco Veneto. Il canto arriva, come spesso accade, per una casualità: il cantante di uno dei gruppi nei quali suonava da ragazzo non riesce a cantare durante le prove causa un raffreddore e Domenico lo sostituisce, quasi per gioco. Da quel momento viene rapito dalla magia del canto e non se ne libererà più. Continua gli studi scientifici e informatici ma la sua vibrazione più forte risuona sempre nel canto.

Attorno ai 20 anni il suo gruppo musicale raggiunge una certa notorietà a Belluno e provincia e lui capisce che è tempo per assestare la tecnica vocale; è così che si rivolge alla scuola dove studiava chitarra e incontra l’insegnante di canto che gli farà conoscere il mondo della musica lirica e dell’opera.

Con il soprano Raffaella Benori si dedica pienamente allo studio del canto lirico e comincia a dare gli esami in conservatorio da privatista. Da privatista perché a quel punto Domenico già lavorava in qualità di responsabile della turnazione degli operatori addetti all’assistenza nella casa di riposo comunale di Belluno. Ed è quando vince l’audizione, primo in graduatoria, per cantare nel coro del Gran Teatro La Fenice di Venezia, che abbandona il suo posto di lavoro e inizia la sua attività di cantante professionista.

Le due stagione alla Fenice sono determinanti per Domenico per conoscere meglio il mondo dell’opera perché ha la possibilità di lavorare in una compagnia di professionisti di altissimo livello e sotto la direzione di direttori d’orchestra quali Muti, Pretre, Gardiner, Viotti, e registi come Pizzi, Bernard, Michieletto, Carsen…

In queste due stagioni inoltre debutta qualche ruolo di comprimariato e termina gli studi conseguendo il diploma in canto lirico al conservatorio di Cesena.

Ma è nel 2005 che viene invitato per una tournée di concerti da solista in Australia e da lì comincia la sua carriera solistica a livello internazionale.

Continua ovviamente a studiare tecnica vocale e repertorio operistico, e lo fa con il tenore William Matteuzzi a Bologna; segue Master Classes con il tenore  Ernesto Palacio presso l’Opera Studio del Teatro Real di Madrid; segue inoltre i Workshops di “Città Lirica Opera Studio” a Lucca, Pisa, Livorno e si confronta poi tecnicamente con i grandi artisti che incontra nel suo cammino.

Il suo repertorio attualmente vanta 50 ruoli da tenore lirico: La Traviata in primis, La Bohème, Nabucco, Lucia di Lammermoor, Rigoletto, Faust, Don Carlo, Elisir d’amore, Carmen… e poi il repertorio sacro e contemporaneo. 

L’attività è intensa e i teatri nei quali si è esibito sono davvero tanti; solo per citarne qualcuno: Teatro San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Verdi di Salerno Trieste e Regio di Parma, Opernhaus di Zurigo, Teatro Real di Madrid, Theatre Chatêlet di Parigi, Teatro dell’opera di Budapest, Teatro dell’opera di Tel Aviv.

Viene inviato dal Ministero dell’Estero Italiano a cantare in molti posti nel mondo tra cui Uruguay, Bielorussia, Uzbekistan, Libano, Giappone, e canta più volte a Singapore in duo con il flautista Andrea Griminelli, in un concerto di gala per il Presidente della Repubblica di Singapore, in vari eventi per il Team Ferrari durante il Gran Premio di Formula 1 del 2022 e per altri eventi di gala nel 2024. 

La sua attività è segnata dai premi “Ebe Stignani” nel 2008, il "Premio Beniamino Gigli 2012" a Helsinki e il premio “Pia Tassinari” al Masini di Faenza nel 2013. 

Dal 2011 è promotore e protagonista dell’ensemble Straviarte Phora, il cui intento è quello di portare la lirica ad un pubblico non melomane, con concerti accattivanti e coinvolgenti.

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